E’ un diario della seconda guerra
mondiale visto con gli occhi, e con il cuore, di una universitaria montagnanese.
Anche in una cittadina come Montagnana si sono vissute la paura e le difficoltà
di una lunga guerra.Maria è comunque una donna forte, che non si
dispera davanti agli eventi più tristi che coinvolgono anche la sua famiglia, ma
ha fede in uno spirito solidale tra gli uomini, che li rende più forti della
paura. Il diario, di lettura chiara e
puntuale grazie anche all’accurato lavoro di edizione di Francesco Selmin, parte
dal 1938 e vede con angoscia l’ascensione di Hitler e il percorso parallelo di
Mussolini, Maria finisce le superiori, va all’università in un mondo che cambia
e in cui si cominciano a sentire le prime voci di rivolta. Ma il fluire della
storia è catastrofico e, soprattutto dopo l’armistizio del ’43, la guerra con le
sue ingiustizie e le sue viltà arriva nel profondo, fino a Montagnana. La fine
della guerra è un sollievo, ma il diario, che continua fino al 1947 dà già voce
all’inquietudine dell’autrice davanti a questo nuovo mondo politico che comincia
a essere “trasformista”.
La storia è anche la storia di
ognuno di noi e è proprio questo tocco personale che la rende universale ma
anche più vicina e comprensibile.
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Daria Peterlongo
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